Con il giungere del freddo diventa essenziale poter disporre di una caldaia perfettamente funzionante, sia per non rischiare di essere travolti sotto la doccia da imprevisti getti di acqua gelida sia per essere a norma con la legge.
E’ bene ricordare come la caldaia è lo strumento che, in un impianto di riscaldamento, permette il passaggio di calore, tramite combustione, a un liquido senza che esso vada in ebollizione, con lo scopo poi di poterlo distribuire in un ambiente, munendolo così di acqua calda.
INDICE DI NAVIGAZIONE
1. La nuova normativa caldaie
2. Sostituire la caldaia rispettando le normative ed ottenendo detrazioni fiscali
2.1 Sostituzione caldaia normativa e incentivi fiscali
3. Normativa caldaia e scarico dei fumi
4. Manutenzione della caldaia, e durata di un impianto
La nuova normativa caldaie
Ha quindi un ruolo fondamentale, e se nel passato il controllo della caldaia era ritenuto un intervento idraulico di manutenzione adesso è un compito obbligatoriamente previsto dalla legge italiana (D.lgs 192/05-DPR 74/2013-EU 2016/426), dipendente anche dalle nuove norme europee per la sicurezza.
Occorre fare un distinguo fra la manutenzione ordinaria della caldaia, che dovrà essere effettuata nei periodi indicati dal manuale di installazione e ne verificherà lo stato generale, e il controllo dei fumi di scarico attinente l’efficienza energetica che comporterà in caso di corretto funzionamento l’ottenimento del bollino, da effettuare per legge e pena il rischio di sanzioni onerose (D.lgs. 192/05 Art.7).
La normativa impone che la revisione della caldaia e il rilascio del bollino blu possano essere effettuati solamente da soggetti specializzati e abilitati.
Sostituire la caldaia rispettando le normative ed ottenendo detrazioni fiscali
Sostituire la propria caldaia perché non più in grado di funzionare correttamente è un intervento da fare al più presto, e la normativa italiana prevede incentivi fiscali e detrazioni per questa operazione necessaria sia per la sicurezza di un’abitazione sia per il confort di chi vi risiede.
I lavori inerenti alla riqualificazione energetica volti quindi a migliorarne l’efficienza sono infatti incentivati dall’Ecobonus, che incrocia il suo percorso con il recentissimo superbonus del 110 per cento ma prevede requisiti di accesso meno severi, e maggiormente inclusivi.
Sostituzione caldaia normativa e incentivi fiscali
Parlando di caldaie, sostituendo un vecchio impianto con una nuova caldaia a condensazione l’aliquota della detrazione fiscale spettante è pari al 50% della spesa, e può salire fino al 65% in caso di interventi specifici.
La detrazione comprenderà tutta la spesa effettuata sia per l’acquisto della caldaia che per la sua installazione, e sarà del 50% in caso di sostituzione del vecchio impianto con una caldaia a condensazione di classe A, mentre raggiungerà il 65% per l’installazione di una caldaia a condensazione classe A abbinata a sistemi di termoregolazione evoluti in classe quinta, sesta o settima.
Evidenziamo quindi come l’Ecobonus spetti per lavori su edifici già esistenti e dotati di impianto di climatizzazione invernale, e a poterlo chiedere sono i contribuenti che patrocinando la spesa posseggono diritti reali sulle strutture in questione.
Normativa caldaia e scarico dei fumi
Principalmente le caldaie a gas, le più presenti sul territorio italiano, si suddividono in caldaie a metano e caldaie a gpl.
Le prime sono più economiche, essendo il metano distribuito in maniera capillare e senza grosse spese di stoccaggio; secondo la normativa però le caldaie a metano dovranno essere fornite di connessioni fondamentali per gas, entrata acqua calda sanitaria, uscita acqua fredda sanitaria, ingresso nella conduttura del riscaldamento e canna fumaria.
I modelli a gpl hanno invece bisogno di maggior spazio, necessitando di una grande bombola o cisterna per lo stoccaggio del gas.
Le caldaie per uso domestico si differenziano anche per il funzionamento della camera di combustione, che a seconda dalle modalità di tiraggio e prelievo dell’aria potrà essere aperta o a chiusura stagna.
Qualunque sia la caldaia presa in considerazione è utile ricordare come la normativa vigente obblighi di scaricare i fiumi a tetto; questo comporta che quando si installa una caldaia essa dovrà essere collegata a specifiche canne fumarie al fine di disperdere i fumi della combustione oltre il lastrico solare (salvo deroga di legge).
Lo scarico dei fumi a parete è ammesso in caso di sostituzione di impianti vecchi che già effettuavano lo scarico a parete, in presenza di vincoli architettonici e paesaggistici, oppure quando tecnicamente impossibile scaricare sul tetto.
Ricordiamo infine come il decreto europeo 2005/32/CE obblighi l’installazione delle caldaie a condensazione, a discapito dei modelli più vecchi.
Manutenzione, normativa caldaie e durata di un impianto
Il ciclo di vita di una caldaia è stimato in un arco di tempo che va dai dieci ai venti anni, ovviamente se regolarmente revisionata.
Abbiamo visto come la normativa attuale disponga il controllo dei fumi ogni due anni, e la revisione a seconda delle tempistiche proprie della caldaia.
Prima dell’arrivo della stagione fredda è comunque consigliabile effettuare un check up delle condizioni dell’apparecchio, specie per quelli non propriamente recenti: anche in questo ambito è dunque meglio prevenire che curare.
Con la manutenzione della caldaia verificheremo il funzionamento dell’impianto e dello scambiatore di regolazione, allungando la vita allo strumento e aumentandone l’efficienza energetica.