Fino a febbraio 2023 era ancora possibile richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito sia per la sostituzione delle caldaie, che per l’impianto o la sostituzione dei climatizzatori. Incentivi previsti dalla vecchia legge di bilancio e che hanno permesso nel tempo, di migliorare la vivibilità e l’efficienza degli immobili procedendo con l’installazione delle moderne caldaie a condensazione e dei sistemi di climatizzazione. Processo questo che è rientrato in un più grande piano di efficienza degli immobili e di risparmio economico.
Ma il nuovo decreto-legge 11/2023 dal 17 Febbraio 2023 ha bloccato sia lo sconto in fattura che la cessione del credito. Questo però non vuol dire che non vi sia comunque la possibilità di accedere a delle detrazioni fiscali del 50 e del 65% per quello che riguarda l’installazione dei climatizzatori.
Vediamo nel dettaglio come usufruirne e perché conviene realmente.
Bonus 50% e 60%
Chi decide di installare nel proprio immobile un condizionatore a pompa di calore o comunque di classe energetica A+, può beneficiare di una detrazione fiscale che può essere del 50% o del 65%, a seconda del bonus che di decide di sfruttare. Per la richiesta di tale bonus non è previsto alcun limite di ISEE.
Due bonus di cui è possibile usufruire sia nel caso siano previste ristrutturazioni straordinarie che non lo siano. Essi sono validi su tutti gli acquisti che verranno anche nell’anno corrente. La scelta di un nuovo impianto permetterà di andare a offrire un notevole risparmio energetico, oltre a rendere l’immobile confortevole e ecosostenibile.
Per quello che riguarda il bonus 50%, il tetto massimo detraibile sarà pari a 8000 euro da suddividere poi in 10 rate annuali di eguale importo. Si parla nello specifico, di quello che viene definito Bonus mobili ed elettrodomestici, che può essere sfruttato all’interno di una ristrutturazione edilizia straordinaria e se ne può usufruire nel caso in cui si proceda all’acquisto di elettrodomestici di classe A+, in grado di permettere un notevole risparmio in bolletta.
Il bonus 65% invece può essere ottenuto anche nel caso in cui non sia in atto una ristrutturazione, per un tetto di spesa massima di circa 46.000 euro che possono essere detratti nell’arco di 10 anni con rate dello stesso importo. Un bonus questo, richiedibile nel caso in cui si vada a sostituire il vecchio impianto con uno nuovo ad alta efficienza energetica.
N.B. Nel caso in cui si dovesse usufruire del bonus 65% non sarà poi possibile ottenere agevolazioni per quello che riguarda il Bonus Mobili, ovvero Bonus Ristrutturazioni. Ovviamente vale anche il contrario.
Chi può procedere alla richiesta
I bonus di cui abbiamo fino a questo momento parlato potranno essere applicati sugli impianti di climatizzazione, a patto che siano a basso consumo energetico, ma anche per deumidificatori, termopompa e pompa di calore. Una delle condizioni inderogabili per l’ottenimento del bonus è che l’immobile sia a norma di legge, accatastato e i pagamenti per quello che riguarda l’istallazione degli impianti avvengano con sistemi tracciati.
La richiesta per quello che riguarda il bonus potrà essere avanzata da tutti i contribuenti, che siano esse persone fisiche, società di persone o di capitali, enti pubblici e privati, esercenti arti e professioni, condomini, cooperative, associazioni di professionisti, istituti autonomi per le case popolari. Possono usufruire del bonus sia i proprietari degli immobili che coloro che su di essi godono di diritti reali o personali di godimento. Nel caso in cui esso sostenga direttamente le spese, del bonus ne può usufruire anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile.
La richiesta
Come anticipato in precedenza la nuova legge di bilancio non prevede né lo sconto in fattura né il credito d’imposta, quindi l’unico modo in cui sarà possibile avanzare la richiesta per il bonus condizionatori sarà quello di portarlo in detrazione fiscale nel momento della dichiarazione dei redditi. L’importo che dovrà essere detratto risulterà diviso in 10 rate annuali dello stesso importo.
Per poter avanzare richiesta sarà sufficiente procedere all’invio di un comunicazione a ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile), entro e non oltre i 90 giorni dalla fine dei lavori, indicando quelle che sono le spese sostenute, comprese quelle di eventuali consulenze professionali, quali sono stati gli interventi di riqualificazione messi in atto e il risparmio energetico che è stato possibile ottenere, da attestare tramite APE.
Si ricorda che l’Agenzia delle Entrate avrà comunque la facoltà di procedere a controllo in maniera coordinata con le Autorità Giudiziarie per quello che concerne le dichiarazioni rese in fase di richiesta del Bonus. Per questo motivo è consigliabile conservare tutta la documentazione inerente ai lavori svolti per quello che riguarda l’istallazione dei nuovi condizionatori, comprese le fatture di tutti i professionisti a cui ci si è rivolti per lo svolgimento dei lavori, oltre alle schede tecniche e alla scheda descrittiva inviata all’Enea.